Mostra Acquerello

Michele Agnoletto

 

 L’11 dicembre 2006 è stato uno dei pomeriggi più interessanti nella storia dei concorsi del Circolo Greppi.

Era il giorno in cui la giuria del concorso per opere all’acquerello si riuniva per visionare le tele consegnate per il premio “Michele Agnoletto” 2007.  La molteplicità dei lavori presentati dai concorrenti e la pluralità delle soluzioni artistiche adottate ha impegnato la Giuria a un lavoro di indagine molto approfondito.

I criteri dei giurati, preposti alla valutazione delle opere,  si sono mostrati rispettosi del lavoro dei vari concorrenti, anche se con sottolineature differenti: chi, nella giuria,  intendeva apprezzare l’impegno realizzativo dei singoli autori, nel rispetto della tecnica adottata e oggetto del concorso, e chi preferiva prestare la propria attenzione alla assoluta originalità di soluzioni inedite e fortemente personalizzate.

Come sempre, è stato raggiunto un punto comune di lettura e di valutazione, a partire dall’apprezzamento della serietà artistica dei lavori prodotti dai vari autori.

Dei quali non è stata ignorata la diversa provenienza culturale e la differente motivazione nell’affrontare il lavoro artistico.

Non è stata operata una scontata differenziazione tra lavori d’impianto figurativo o altri di resa più astratta o informale; semplicemente è stata apprezzata la qualità di ricerche individuali, che manifestassero la conferma di una applicazione convinta e partecipata.

Tutti i giurati si sono del resto trovati d’accordo nell’approvare, nei lavori analizzati e segnalati, una premessa comune che rinviava alla indispensabile presenza di una componente essenziale del lavoro artistico, quella creativa e costruttiva del disegno.

Se mai, alla diversa formulazione dei giudizi critici, si è accompagnata una raccomandazione da tenere presente per le future edizioni del concorso: quella di definire una tematica di riferimento, alla  quale i concorrenti potessero attenersi, per facilitare il superamento di alcune esecuzioni, fin troppo specialistiche di qualche concorrente, appiattite nell’interesse più del tema trattato che non della pura invenzione artistica.

Ciò, a parere della Giuria, potrebbe concorrere a eliminare il rischio di qualche opera, frutto più della ripetitività di stereotipi tematici, che non dell’applicazione di ricerche formali e stilistiche di livello più strutturato.

Questa proposta è stata formulata come invito a qualificare ancora di più il lavoro dei concorrenti, ai quali potrebbe risultare utile provare a filtrare le proprie emozioni e il portato del proprio mondo interiore, alla luce di percorsi forse inediti, ma certamente più ricchi di contenuto artistico oltre che di passione individuale.

Uno dei  limiti, insiti nell’arte contemporanea, è forse quello della mancanza di una committenza, che mentre sembra aver liberato l’artista da condizionamenti esterni, di fatto rischia di lasciarlo in balìa della propria, assoluta, soggettività.

Siamo sicuri che con questa proposta, da attivarsi nei prossimi anni, il Circolo Greppi, ponendosi come indiretto committente di una produzione artistica mirata, possa porsi come occasionale collaboratore dei molti artisti e dei cultori dilettanti dell’arte, che intenderanno sottoporre il proprio percorso artistico alla prova dei suoi concorsi.

Siamo sicuri che i concorrenti continueranno così a fornire a noi e al  pubblico le loro emozioni e le loro realizzazioni migliori.

Il concorso di opere all’acquerello potrà  così diventare un laboratorio di idee e di progetti, un’esposizione di opere significative e, forse, un modello al quale poter fare riferimento.

Annuale dal 2004

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